Ipercromie e Melasma

I disordini della pigmentazione, diffusi o localizzati, sono molteplici così come diversi sono i fattori patogenetici, congeniti o acquisiti.

L’ esame obiettivo è di fondamentale importanza diagnostica e deve comprendere anamnesi familiare e personale, estensione ( che può essere generalizzata o localizzata), durata, distribuzione, configurazione dei bordi; indagini strumentali non invasive come l’ osservazione con lampada di wood ed epiluminescenza rappresentano talora un utile ausilio diagnostico.

Una ipermelanosi può essere determinata da un’ eccessiva produzione o da una difficile eliminazione della melanina. La prima situazione può essere causata da un’ iperattività dei melanociti (come nel caso di efelidi, cloasma, macchie solari) o da un aumento del numero dei melanociti ( come si verifica nelle macchie senili, nelle lentiggini), mentre la seconda situazione è dovuta ad uno sgocciolamento di melanina nel derma ( nelle macchie da fotosensibilizzazione).

Come conseguenza si ha una modificazione del colore delle cute che può apparire bruna, se l’ eccessiva quantità di melanina è localizzata all’ interno dell’ epidermide, e bluastra se il pigmento è situato più profondamente nel derma.

Il melasma ( dal greco “macchia nera”) è un’ iperpigmentazione cutanea  acquisita, di colore bruno chiaro o bruno scuro, per lo più circoscritta alle aree esposte, caratterizzata da macule iperpigmentate di varia dimensione e forma che interessano prevalentemente guance, labbro superiore, mento e fronte, ed è provocata dall’ esposizione alla luce solare. Può essere associato a gravidanza (in questo caso specifico si definisce Cloasma), ad assunzione di contraccettivi orali(suggerendo una possibile relazione con fattori ormonali) o di altri farmaci fotosensibilizzanti, talora può essere idiopatico.

Più frequente nelle donne (90%) che nei maschi, il melasma è raro prima della pubertà e colpisce soggetti con cute relativamente scura (mediterranei o asiatici) residenti in regione assolate, infatti l’esposizione alla luce solare è il fattore scatenante di gran lunga più importante e da considerare attentamente prima di adottare qualsiasi strategia terapeutica.

L’approccio terapeutico dipende dalla natura dell’ ipercromia da trattare. A seconda dei casi, i rimedi includeranno terapie topiche depigmentanti, peeling chimici con attivi schiarenti, o terapia fisica con il laser.

Non va, comunque, dimenticato che il ruolo essenziale è svolto dalla terapia preventiva, attraverso una costante ed accurata fotoprotezione delle aree interessate.