Nell’essere umano l’annesso pilifero ha perso alcune delle connotazioni funzionali tipiche dell’animale, quali isolamento termico, funzioni sensoriali e protettive, a favore del significato ornamentale e di caratterizzazione dell’aspetto esteriore.
In tutte le civiltà la capigliatura ha rappresentato un elemento costitutivo dell’estetica umana, a sostegno della bellezza, del fascino, fino ad acquisire un profondo valore simbolico: emblema della salute e della giovinezza, della seduzione femminile, ma anche attributo della virilità maschile, diventa simbolo di ascetismo, di rinuncia spirituale quando eliminato volontariamente anche solo in parte (tonsura), o viceversa strumento di umiliazione e punizione quando la rasatura viene imposta al nemico vinto o al condannato.
Il modo di acconciare i capelli può consentire all’individuo di identificarsi con i propri miti o viceversa differenziarsi.
È quindi comprensibile che le malattie del capello siano motivo di sofferenza psicologica talvolta più spiccata dell’ oggettività clinica.
Nel corso della vita ognuno di noi almeno una volta, esperisce
un’ aumentata caduta dei capelli o ne vede un diradamento.
Si può trattare di un fenomeno transitorio, come la caduta dei capelli nel cambio di stagione, o quella che consegue a diete dimagranti o a squilibri ormonali, o a periodi fortemente stressanti, o di una vera e propria malattia dei capelli.
Una volta individuata la patologia si potrà procedere alla scelta della terapia più appropriata.
La dermatologa estetica consente di intervenire con trattamenti mirati e non invasivi, come il trattamento combinato che prevede un ciclo di sedute di Carbossiterapia e Biorivitalizzazione , per migliorare la vascolarizzazione e l’ossigenazione del cuoio capelluto con immediato nutrimento del bulbo pilifero (Carbossiterapia), al tempo stesso le micro iniezioni di acido ialuronico e vitamine ( Biorivitalizzazione), ristrutturano e rinforzano il fusto dei capelli reidratando il cuoio capelluto.
Rosella Ocello
Dermatologa
